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Alopecia Androgenetica

Tricologia

ALOPECIA ANDROGENETICA

L’alopecia androgenetica, o calvizie, è una forma di alopecia che può colpire sia l’uomo che la donna. Si stima che oltre il 50% degli uomini e fino al 30% delle donne siano affetti da questa condizione nel corso della loro vita.

Nell’uomo l’alopecia androgenetica si manifesta con un progressivo arretramento dei golfi fronto-temporali e della regione del vertice (la cosiddetta “chierica”). Se non curata questa condizione può progredire fino al coinvolgimento di tutto il cuoio capelluto, con risparmio della corona parieto-occipitale.

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Esistono diverse scale per misurare il grado di calvizie maschile, ed una delle più utilizzate è quella di Hamilton-Norwood.

Nella donna l’alopecia androgenetica si manifesta invece con un diradamento diffuso della regione frontale e del vertice, con conservazione dell’attaccatura fronto-temporale. La severità della calvizie femminile viene generalmente misurata con la scala di Ludwig.

L’alopecia androgenetica, come suggerisce il termine stesso, è dovuta ad un effetto negativo degli ormoni androgeni (“andro”) sul follicolo pilifero in soggetti geneticamente predisposti (“genetica”).

Più nel dettaglio il testosterone, ormone normalmente presente in circolo sia negli uomini che nelle donne, viene convertito a livello del follicolo pilifero in deidrotestosterone (DHT) che esplica sul capello una azione di “miniaturizzazione”.

I capelli miniaturizzati sono capelli più sottili e più corti del normale. Questo accade perché la fase di crescita del capello (anagen) diventa progressivamente più breve per l’azione esercitata dal DHT.

La diagnosi di alopecia androgenetica è clinica. Oltre che “a vista”, la diagnosi è confermata dall’esame tricoscopico, che permette di osservare numerosi capelli miniaturizzati.

Le terapie dell’alopecia androgenetica permettono di rallentare o arrestare la caduta dei capelli e inducono un ispessimento dei capelli esistenti ma, per essere efficaci, devono essere portate avanti per molto tempo.

Sono necessari almeno 6 mesi di terapia per verificarne l’efficacia, che può variare da soggetto a soggetto.
Il minoxidil per uso locale e la finasteride per via orale sono i due trattamenti più prescritti al mondo per la calvizie.

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Alopecia androgenetica: Minoxidil

La storia

Negli anni ’70 del secolo scorso nasce il minoxidil come terapia sistemica per l’ipertensione arteriosa. Presto si osserva che i pazienti trattati avevano come effetto collaterale molto comune l’ipertricosi e il miglioramento della loro alopecia androgenetica.

Nel 1986 nasce pertanto la formulazione topica alla concentrazione del 2% e nel 1993 la formulazione topica alla concentrazione del 5%, entrambe approvate per il trattamento dell’alopecia androgenetica.
I meccanismi d’azione del minoxidil sul follicolo pilifero sono molteplici e non sono ancora stati completamente spiegati. Senz’altro questo principio attivo agisce prolungando la fase anagen (la fase di crescita del capello).

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Come applicarlo

L’efficacia di questo farmaco non è assolutamente correlata ad una sua azione a livello ormonale, per questo motivo è attivo su tutti i follicoli piliferi, inclusi quelli delle aree non androgeno-dipendenti. Sono necessari almeno 6 mesi di applicazione costante prima di osservare qualche risultato.

Applicare il minoxidil senza costanza e per meno di 4-5 mesi equivale a non fare terapia, per cui è del tutto inutile.
Sono necessarie almeno 4 ore affinché il minoxidil sia efficacemente assorbito dal cuoio capelluto, per questa ragione l’applicazione deve avvenire almeno 3 ore prima di andare a letto e il lavaggio dei capelli deve essere evitato nelle 4 ore successive l’applicazione.

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L’efficacia del minoxidil è strettamente correlata al mantenimento della terapia: la sospensione nell’applicazione determina un ritorno alla situazione pre-terapia in circa 6 mesi.

È possibile osservare, nei primi mesi di terapia, una caduta indotta, determinata dal fatto che i follicoli piliferi sincronizzano il loro ciclo follicolare sotto l’azione del minoxidil. Questa caduta è assolutamente temporanea e indice di buon funzionamento della terapia.

Tutti i capelli che cadono verranno sostituiti da nuovi capelli senza che si renda manifesto un diradamento evidente. Spesso la caduta indotta è molto modesta e praticamente inavvertita dal paziente, che può preoccuparsi più del fatto che la caduta indotta possa avvenire più che dall’entità di quest’ultima.

Alopecia androgenetica: Finasteride

La finasteride è un farmaco che nasce per la terapia dell’ipertrofia prostatica benigna, dove viene utilizzato da anni al dosaggio quotidiano di 5 mg. Nel 1997 è stato approvato dalla FDA americana per il trattamento dell’alopecia androgenetica maschile, al dosaggio di 1 mg al giorno per via orale.

Questo farmaco è in grado di bloccare la conversione di del testosterone in DHT all’interno del follicolo pilifero, inibendo così il processo di miniaturizzazione dei capelli caratteristico della calvizie.

La finasteride è efficace a qualsiasi età, sebbene la maggior parte degli studi clinici sia stata condotta in soggetti di età compresa fra i 18 e i 45 anni.

Questo farmaco non deve essere prescritta in giovani maschi nei quali non sia ancora cresciuta la barba, in quanto il DHT (la cui produzione viene inibita dalla finasteride) è essenziale per il corretto sviluppo della barba.
Nella calvizie femminile la finasteride è controindicata nelle donne in età fertile, ma può essere utilizzata off label nelle donne in età post-menopausale al dosaggio di 2,5-5 mg al giorno.

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Alopecia androgenetica: Dutasteride

Il dutasteride un farmaco simile alla finasteride ma più potente, in quando in grado di inibire entrambe le isoforme della 5-alfa- reduttasi (tipo I e II), l’enzima deputato a convertire il testosterone in DHT all’interno del follicolo pilifero, responsabile della miniaturizzazione dei capelli.
Questo farmaco ha inoltre una emivita plasmatica (il tempo in cui rimane in circolo) più lunga rispetto a quella della finasteride. Il dosaggio abituale è di 0,5 mg/die, assunti per via orale.
L’utilizzo di questo farmaco per la calvizie maschile è off label, in quanto è approvato unicamente per il trattamento dell’ipertrofia prostatica benigna.

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Alopecia androgenetica: PRP (Plasma ricco di piastrine)

Il PRP (Platelet Rich Plasma, ovvero Plasma ricco di piastrine) è un concentrato di fattori di crescita piastrinici in grado di stimolare i follicoli piliferi. Si ottiene grazie a una tecnica che prevede il prelievo e la successiva centrifugazione del sangue autologo (ossia del paziente) con produzione di una parte di plasma ad alta concentrazione di piastrine.
Dopo aver eseguito il prelievo e aver centrifugato la provetta sterile contenente il sangue del paziente, si preleva la frazione di plasma ricca di piastrine. Questa viene successivamente somministrata al paziente mediante microiniezioni sulle zone di cuoio capelluto diradate.

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Alopecia androgenetica: Analoghi delle prostaglandine

Il latanoprost allo 0,0005% è un analogo delle prostaglandine presente in commercio per il trattamento del glaucoma. Il suo utilizzo topico, a concentrazioni variabili dallo 0,04% allo 0,1%, è utilizzato nel trattamento della calvizie per aumentare la densità dei capelli nell’area trattata.

Il bimatoprost allo 0,03% è utilizzato da anni per il trattamento dell’ipotricosi delle ciglia. Il suo utilizzo topico a concentrazioni variabili dallo 0,1% al 0,3% è in grado di allungare la fase anagen e migliorare i capelli miniaturizzati dell’alopecia androgenetica.
Questi principi attivi sono molto costosi e sicuramente meno efficaci della classica terapia a base di minoxidil e finasteride.

caduta capelli

Terapia laser a bassa intensità (LLLT: low level laser therapy)

La terapia laser a bassa intensità (LLLT) prevede l’impiego di dispositivi laser (spazzole, pettini, cappellini) che emettono una lunghezza d’onda compresa fra il rosso e il vicino infrarosso (600-950 nm è la finestra terapeutica). La più utilizzata è la luce rossa a 655 nm.

Il target di questa terapia è il mitocondrio, un piccolo organello intracellulare deputato alla produzione di energia per la cellula. Il laser determina la stimolazione di fotorecettori, i citocromi mitocondriali, che assorbono la luce e attivano una serie di reazioni che culminano con la produzione di ATP a livello follicolare.
La LLLT:

  • Favorisce il rientro in anagen dei capelli in telogen
  • Prolunga la durata dell’anagen
  • Aumenta il microcircolo del cuoio capelluto

5 studi randomizzati in doppio cieco indicano che il tempo necessario per osservare un aumento della densità dei capelli è variabile dalle 16 alle 26 settimane di terapia

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Alopecia androgenetica: Integratori alimentari

Gli integratori alimentari più utilizzati nell’alopecia androgenetica sono quelli a base di attivi anti-DHT e ad azione antiossidante.
La serenoa repens, l’ajuga reptans, l’urtica dioica, il fillanto e la vitis vinifera sono i principi attivi più prescritti.

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Oltre le classiche terapie per la calvizie

Il minoxidil, solitamente utilizzato localmente, può essere somministrato anche per via orale, a dosaggi che vanno da 0,25 a 5 mg al giorno, mentre la finasteride e la dutasteride, solitamente utilizzate per via orale, possono essere utilizzate anche in forma di soluzione o di gel liposomiale per uso topico.

Oltre alla via topica, la dutasteride e il minoxidil possono essere anche somministrati a cadenza bimestrale attraverso piccole iniezioni intralesionali, ossia direttamente nel cuoio capelluto attraverso l’utilizzo di piccoli aghetti. Questa modalità di somministrazione rende la terapia comunque efficace evitando la classica terapia quotidiana domiciliare.

Esistono altri principi attivi che possono essere utilizzati per la calvizie, tra cui il 17-alfa-estradiolo, l’estrone, il progesterone, l’idrocortisone butirrato, la cetirizina, il ketoconazolo e fattori di crescita per uso topico.
L’utilizzo di lozioni galeniche, che vengono preparate dal farmacista su indicazione del dermatologo, permette di scegliere i principi attivi, le loro concentrazioni e il veicolo più indicato per il paziente.

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L'approccio terapeutico del tricologo

L’approccio terapeutico all’alopecia androgenetica (calvizie) del Dott. Nicolò Rivetti vuole essere il più possibile personalizzato in relazione al grado di calvizie e alla tipologia di capello e cuoio capelluto del paziente.
Se è vero che i due principi attivi più prescritti per la calvizie sono il minoxidil in soluzione per uso topico e la finasteride per via orale, è anche vero che sono possibili varie rivisitazioni di queste classiche terapie, sia per quanto concerne la modalità di applicazione che per quanto concerne la formulazione utilizzata.

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Alopecia androgenetica: Il Trichotest

La risposta alla terapia contro la calvizie, così come quella contro altre patologie, è variabile da un individuo all’altro, e questo è influenzato dal corredo genetico del paziente, in particolare da mutazioni di singolo nucleotide presenti nel DNA, chiamate “polimorfismi a singolo nucleotide” (SNPs).

I polimorfismi a singolo nucleotide sono le mutazioni più frequentemente osservabili nel DNA umano, e il loro studio può aiutare a prevedere la risposta a determinati farmaci.

È ad oggi disponibile un test che permette un trattamento personalizzato dell’alopecia, basato sul prelievo di un campione salivare del paziente e sull’analisi mediante una metodica di genotipizzazione denominata PCR real-time (reazione a catena della polimerasi). Si tratta di un test assolutamente affidabile e riproducibile nel 99,9% dei casi.

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Alopecia androgenetica: domande frequenti

Come viene eseguito il Trichotest?
Cosa viene analizzato con il Trichotest?
Quali sono i punti di forza del Trichotest?
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